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alfa-kona
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questo è il primo capitolo... commentate!!!!! LA SFERA NERA
Questa storia comincia con la fine dell'estate. In una spiaggia assolata di Marecalmo, un gruppo di ragazzi gioca in acqua passandosi un pallone a spicchi colorati. Un vecchio signore fuma un sigaro vecchio come lui e da sotto il largo cappello di paglia guarda i componenti del gruppo che ridono e cadono in acqua. Dopo qualche minuto, si volta e rientra in una bottega da cui è chiaramente appena uscito. Di questo gruppo fanno parte cinque ragazze e quattro ragazzi. Ma in particolare, ci sono due elementi che attirano su di loro l’attenzione: una femmina, dai capelli biondo-rossicci e occhi azzurri, e un maschio,con i capelli bruni e gli occhi color nocciola. La ragazza si chiama Gabriella, il ragazzo Ivan. Per loro è la prima volta che possono entrare in questa spiaggia; infatti, per misteriosi motivi, tutte le autorità di Marecalmo avevano deciso di tenere la spiaggia “vietata ai bagnanti fino a data da destinarsi”.Da poco era stato deciso di riaprirla, appunto quel giorno, e i ragazzi non si erano certo fatti sfuggire l’occasione!
A un certo punto, questi si stufarono di giocare con la palla e proposero di esplorare la spiaggia e soprattutto gli scogli che si ergevano al largo. Ivan e Gabriella, i leader del gruppo, decisero di cominciare con uno scoglio particolarmente squadrato a qualche metro dalla riva. I nove amici furono in un baleno a quel torrione di pietra, e subito notarono che uno spigolo era meno perfetto degli altri. Infatti, ne mancava un angolo; così si formava uno spazio, che proseguiva lungo tutto lo scoglio creando… uno scivolo! Era come se una lama enorme avesse tagliato via una fetta obliqua di quella pietra; ciò che appariva uno scivolo era libero da alghe e patelle, ed anche abbastanza sdrucciolevole. Si poteva scendere in due per volta e andare a finire in mare. Ivan e Gabriella scesero per ultimi. Quando stavano per toccare l’acqua, però, fu come se una folata di vento fosse diventata più… solida. Questa li fece avanzare per circa un metro, in una miriade di goccioline. Poi toccarono l’acqua. Stranamente, nessuno si accorse di nulla. A questo punto, i ragazzi decisero di fare una gara; vinceva chi per primo risaliva con un oggetto pescato dal fondo. Mentre Gabriella, con un veloce movimento, si immergeva per prendere una pietra bianca, Ivan intravide uno scintillio. Andò giù e capì che proveniva da sotto la sabbia. Quando risalì, Gabriella era già su con la sua pietra bianca. Il ragazzo non aveva neppure finito di dirle ciò che aveva visto che lei era già tornata sott’acqua; Ivan la seguì e, insieme, smossero la sabbia sopra l’oggetto che originava lo scintillio; trovarono due manici e lo tirarono su. Si rivelò un cofanetto, abbastanza piccolo e leggero da poterlo portare a casa nascosto nella borsa di Gabriella. Chissà perché, infatti, i due sentivano confusamente che dovevano tenerlo nascosto. Si dà il caso che quel giorno Ivan avrebbe pranzato a casa di Gabriella; subito dopo pranzo, andarono ad aprire lo scrigno. Ma , appena entrati nella camera, si fece buio, buio pesto; solo il bagliore del cofanetto si distingueva nell’oscurità. All’improvviso, una sfera nera entrò dalla finestra e puntò dritta verso il bagliore. Gabriella cercò di urlare, ma il fiato le si bloccò in gola; comunque i suoi pensieri furono comprensibili a tutti. Non sottoforma di parole, ma come piccole sfere bianche che uscirono dal suo corpo ruotando infuriate attorno al cofanetto e accelerando fino a diventare un laccio fluorescente, che avvolse il bagliore e che Gabriella capì di poter controllare. Dalla sfera nera filtrò un vapore, nero anch’esso, che avvolse le sfere bianche.
Ivan reagì puntando le mani come a trattenere quel fumo, pur sapendo di non poter fare nulla. Nei suoi occhi sfrigolò il fuoco e dalle sue mani tese emersero dei lacci rossi che , come lingue di fiamma, fecero evaporare il fumo nero; e mentre le sfere bianche mantenute da Gabriella continuavano a ruotare, legarono la sfera nera. Quando l’ebbero legata saldamente, rifulsero di un rosso più intenso, trasformando la pallina in un mucchio di cenere. In quel momento Gabriella lasciò andare le palline bianche, che si dissolsero, e cadde su una sedia, esausta.
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Shalentir .
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Molto carino!!! Hai uno stile che, non so perchè, mi ricorda un po' quello di scrittori un po' "antichi" tipo lewis(di narnia). A volte, non è molto scorrevole, però c'è tempissimo per migliorare =)
Adesso sono curioso di vedere come continua!. -
alfa-kona .
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grazie!!! si è vero a volt è un poco a scatti, tipo quando introduco i personaggi,... cmq forse è vero che sono influenzata dagli "antichi" autori... perchè mi piace il loro modo di scrivere! . -
Shalentir .
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ma infatti non dico che sia brutto lo stile, mi è sempre saputo di "narratore con la bella voce che racconta" xD . -
Zack VII .
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Bello . -
Angel girl 92 .
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Nice XD
Sono curiosa del seguito =). -
alfa-kona .
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dunque causa vacanze nn ho più scritto.. se qlcn è interessato al seguito scriva qlcs altrimenti smetto di postare . -
Zack VII .
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appena shal vedrà il messaggio non sarà molto contento . -
alfa-kona .
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e perchè? io intendevo : se nessuno lo vuole sapere non c'è ragione di scrivere ancora... visto ke è passato tanto tempo... forse mi sono espressa male . -
Zack VII .
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no è la scrittura nello stile dei messaggi ed è proibito . -
alfa-kona .
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ops ... scusate... mi dispiace starò più attenta prometto!!! comunque rispondete... . -
Bisimbi10 .
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si continua pure è carino . -
Shalentir .
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sisi, secondo me dovresti continuare 
Edited by Shalentir - 11/9/2010, 13:44. -
Bisimbi10 .
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bene ed adesso devo leggerlo . -
Angel girl 92 .
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Continua, dai che sono curiosa pure io =) .
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